Può capitare che la storia non venga studiata solo con i libri scolastici ma anche con testimonianze concrete di vario genere: documenti scritti, manufatti e vere e proprie rovine di città antiche ormai distrutte. Molti di noi hanno certamente studiato le guerre puniche e si ricorderanno di una battaglia, avvenuta proprio in Puglia, a Canne, una frazione della vicina città di Barletta diventata da alcuni decenni un sito archelogico.
La battaglia di Canne è considerata una delle più importanti, se non la più importante battaglia dell'antichità. Questo evento epocale è studiato in tutto il mondo; le tattiche militari, l'equipaggiamento dei soldati, lo stesso campo di battaglia sono tutti fattori che influenzano l'esito di una battaglia o di un'intera guerra. Proviamo a immaginare se questo conflitto tra Romani e Cartaginesi si fosse combattuto altrove, cosa sarebbe successo? Avrebbero vinto ancora i Cartaginesi o i Romani li avrebbero sopraffatti? Una cosa è certa, ogni battaglia è diversa da un'altra, non c'è un favorito per la vittoria, tutto può succedere. Per questo motivo è importante la cittadella di Canne, tra le sue rovine aleggiano ancora le urla dei soldati, il fragore delle armi, la gloria dei vincitori e la vergogna e il silenzio dei vinti.
Quel 2 Agosto del 216 a.C è stata scritta la storia, non sulla carta bianca, ma sulla nuda terra e sulle pietre che ricordano ancora la pressione dei sandali e portano i segni delle spade e delle lance. Forse qualcuno si domanda perchè proprio questo luogo è stato teatro di una tragedia e allo stesso tempo scenario di gloria per molti.
In realtà, Canne non è un luogo come tutti gli altri, segnato da un evento che non poteva sopportare per il suo peso storico e culturale. Infatti, sin dall'Età della Pietra, Canne era un villaggio apulo, a pochi chilometri dalle rive dell'Ofanto. Tutto ciò è testimoniato dalla presenza di una necropoli e di un mehnir, una grossa pietra posta in maniera verticale al terreno, non dissimile da quelle che è possibile ammirare a Stonehenge, in Inghilterra. Dopo la celebre battaglia del 216 a.C, la storia di Canne continua e arriva fino al Medioevo, periodo nel quale la cittadella cessa di esistere.
A cavallo tra l' XI e il XII secolo a Canne avviene qualcosa di straordinario, un vero e proprio miracolo. In quel periodo la cittadella venne colpita da siccità e il vescovo Ruggero, in seguito divenuto Santo, percosse con il bastone pastorale una roccia dando vita a una sorgente da cui zampillava l'acqua che sarebbe servita agli abitanti per irrigare i campi, per bere e per lavarsi. Questa sorgente è tuttora visibile e il luogo nel quale è situata è chiamato Locus Sancti Rogerii.
Gli eventi avvenuti a Canne, ne fanno un luogo intriso di storia e di fede. Purtroppo però, tutte le storie più belle prima o poi finiscono, ed è stato così anche per Canne che fu annessa a Barletta nel 1303 da Carlo II d'Angiò e che nel 1456 perse anche ogni potere religioso, ormai nelle mani della città di Barletta.
La cittadella ha ripreso vita nel 900' grazie agli scavi archeologici e all'istituzione dell' Antiquarium, un museo che conserva reperti dell'età preistorica, classica e medioevale di Canne. La Puglia dimostra ancora una volta di essere un museo a cielo aperto, visitabile con lo sguardo curioso di chi è affascinato dalla storia. Ciò che tutti noi ci auguriamo è che i nostri beni culturali, compreso quello di Canne, vengano sempre salvaguardati e che diano lustro alla nostra regione.
Articolo scritto da "Giovanni Baccaro".
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Barletta, Bat
Il posizionamento della mappa potrebbe non essere esatta
Canne della Battaglia - Barletta
Può capitare che la storia non venga studiata solo con i libri scolastici ma anche con testimonianze concrete di vario genere: documenti scritti, manufatti e vere e proprie rovine di città antiche ormai distrutte. Molti di noi hanno certamente studiato le guerre puniche e si ricorderanno di una battaglia, avvenuta proprio in Puglia, a Canne, una frazione della vicina città di Barletta diventata da alcuni decenni un sito archelogico.
La battaglia di Canne è considerata una delle più importanti, se non la più importante battaglia dell'antichità. Questo evento epocale è studiato in tutto il mondo; le tattiche militari, l'equipaggiamento dei soldati, lo stesso campo di battaglia sono tutti fattori che influenzano l'esito di una battaglia o di un'intera guerra. Proviamo a immaginare se questo conflitto tra Romani e Cartaginesi si fosse combattuto altrove, cosa sarebbe successo? Avrebbero vinto ancora i Cartaginesi o i Romani li avrebbero sopraffatti? Una cosa è certa, ogni battaglia è diversa da un'altra, non c'è un favorito per la vittoria, tutto può succedere. Per questo motivo è importante la cittadella di Canne, tra le sue rovine aleggiano ancora le urla dei soldati, il fragore delle armi, la gloria dei vincitori e la vergogna e il silenzio dei vinti.
Quel 2 Agosto del 216 a.C è stata scritta la storia, non sulla carta bianca, ma sulla nuda terra e sulle pietre che ricordano ancora la pressione dei sandali e portano i segni delle spade e delle lance. Forse qualcuno si domanda perchè proprio questo luogo è stato teatro di una tragedia e allo stesso tempo scenario di gloria per molti.
In realtà, Canne non è un luogo come tutti gli altri, segnato da un evento che non poteva sopportare per il suo peso storico e culturale. Infatti, sin dall'Età della Pietra, Canne era un villaggio apulo, a pochi chilometri dalle rive dell'Ofanto. Tutto ciò è testimoniato dalla presenza di una necropoli e di un mehnir, una grossa pietra posta in maniera verticale al terreno, non dissimile da quelle che è possibile ammirare a Stonehenge, in Inghilterra. Dopo la celebre battaglia del 216 a.C, la storia di Canne continua e arriva fino al Medioevo, periodo nel quale la cittadella cessa di esistere.
A cavallo tra l' XI e il XII secolo a Canne avviene qualcosa di straordinario, un vero e proprio miracolo. In quel periodo la cittadella venne colpita da siccità e il vescovo Ruggero, in seguito divenuto Santo, percosse con il bastone pastorale una roccia dando vita a una sorgente da cui zampillava l'acqua che sarebbe servita agli abitanti per irrigare i campi, per bere e per lavarsi. Questa sorgente è tuttora visibile e il luogo nel quale è situata è chiamato Locus Sancti Rogerii.
Gli eventi avvenuti a Canne, ne fanno un luogo intriso di storia e di fede. Purtroppo però, tutte le storie più belle prima o poi finiscono, ed è stato così anche per Canne che fu annessa a Barletta nel 1303 da Carlo II d'Angiò e che nel 1456 perse anche ogni potere religioso, ormai nelle mani della città di Barletta.
La cittadella ha ripreso vita nel 900' grazie agli scavi archeologici e all'istituzione dell' Antiquarium, un museo che conserva reperti dell'età preistorica, classica e medioevale di Canne. La Puglia dimostra ancora una volta di essere un museo a cielo aperto, visitabile con lo sguardo curioso di chi è affascinato dalla storia. Ciò che tutti noi ci auguriamo è che i nostri beni culturali, compreso quello di Canne, vengano sempre salvaguardati e che diano lustro alla nostra regione.
Articolo scritto da "Giovanni Baccaro".
Provincia/Paese