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Le macellerie di Cisternino

Sei mai stato a mangiare la carne in macelleria a Cisternino
Se la risposta è NO, allora bisognerà che tu faccia un piccolo sforzo d’immaginazione e pensi ad uno snodo di viuzze del centro storico del paese di Cisternino nel quale ad ogni angolo sono disseminate le vuccirìe con fornello pronto che, lo dice la parla stessa, ti propongono di scegliere, far arrostire (rigorosamente alla brace) e assaporare le carni più genuine della tradizione culinaria locale pugliese. Insomma una delizia per gli amanti del genere!

Quando entri in uno di questi posti hai bisogno di qualche minuto per visualizzare tutti i tipi di specialità di carne pugliese a tua disposizione che il buon macellaio ha preparato, posizionato ed etichettato con cura nel bancone d’avanti a te.
"Sono tante, sono troppe - pensi - Ho fame, devo scegliere!".
La prima cosa che ti salta all’occhio è quasi sempre il contenuto di quella vaschetta con quegli “strani piccoli involtini di carne”.
"Ma come si chiamano?", domandi.
"Sono gli immancabili tradizionali lattarul e gnummaridd’", recita il macellaio.
"Ah bene, me ne metta una manciata", esclami con la viva soddisfazione di chi ha operato una scelta temeraria con decisione.
"Ma non troppi ‘che non so come sono!".
"Ne aggiungo un altro po’ o basta così?".
"No, va bene così – rispondi con cautela - ma cosa c’è dentro?".
"Un misto di…..".
"Interessante, allora abbondiamo " è la risposta classica che ne seguirà.

Così, ecco che già i primi 200 grammi di carne sono lì sulla bilancia che aspettano solo che tu decida come proseguire.
Passi allora ad una breve consultazione con gli imminenti commensali per scegliere ancora tra costate di agnellopancetta di maiale,bombette farcite e non, salsiccia aromatizzata (meglio nota come zampinaa punta di coltello e classica.
É una decisione così imbarazzante che proponi  un democratico:
"Facciamo un assaggio di un po’ di tutto così non scontentiamo nessuno?".
Basta un attimo e ancora l’ago della bilancia compie un salto repentino arrivando a superare i due chili e trecento grammi.
A questo punto sei ad un bivio: devi chiuderla lì o continuare?
E’ proprio in questo momento che si palesa d’avanti ai tuoi occhi il pezzo giusto per chiudere.
Il trionfo finale si realizza con la grossa bistecca di vitello che non può che troneggiare lì in cima a quel piccolo Vesuvio di carni ormai indistinte.
La bilancia sentenzia: sono tre chili!
Esiti appena per un nano secondo alla vista di cotanta bellezza e, mentre ti avvi al tuo tavolo, due sono i pensieri che in successione ti sfiorano la mente.
Da domani dieta ferrea, solo verdure e frutta  e, mutuando il titolo di un film dei fratelli Coen:
"Questo non è un paese per vegetariani!". 

 

Articolo scritto da "Tiziana Maraglino".

Ospite

Provincia/Paese

Cisternino, Brindisi

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