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Il Barocco leccese - Sulle vie del Barocco nella città di Lecce, in Puglia

I viaggiatori “malati” di esterofilia, facilmente proiettati verso mete esotiche, finiscono con il conoscere poco o niente i propri luoghi di origine. Ecco perché, complice un’ assolata giornata estiva, dovrebbero abbandonare per una volta le più rilassanti letture e optare per una passeggiata nella “Firenze del Sud”.
Per alcune ore, turista o straniero, lasciati guidare alla scoperta di Lecce e del suo Barocco.

Il termine Barocco, sta ad indicare una “perla irregolare” e risale al XVII – XVIII Secolo. In quel periodo la fantasia e l’immaginazione di molti scultori, artigiani e artisti prese il sopravvento. Le loro idee furono rese possibili dall’impiego della tipica pietra leccese, una pietra tufacea, facile da lavorare e intagliare con un coltello. Infatti, nel Salento le tipiche opere barocche vengono definite “opere de curtieddu” (opere di coltello). La pietra, facilmente malleabile, attraversava un particolare procedimento e per renderla resistente anche alle intemperie veniva immersa nel latte intero. L’acido lattico così, creava uno strato impermeabile che dava la possibilità alla pietra di conservarsi nel tempo. Questo tipico procedimento, le donava il caratteristico colore ambrato del quale Lecce fa bella mostra nelle stellate serate estive.

Lecce è tutta una sinfonia barocca, il suo è un barocco diverso da quello francese o da quello spagnolo arabeggiante. Nelle opere c’è una vera e propria raffinatezza. È unica nel suo genere, certo è anche greca, bizantina, normanna, araba, spagnola, borbonica, ma è barocca la sua anima più autentica, che si riflette nei suoi palazzi e nelle chiese; una poesia di angeli, santi e frutti di pietra, un’armonia di fregi che fanno coro su un balcone e lasciano chi li osserva, sempre meravigliato. 

Le esuberanti e particolari decorazioni restano una invidiabile scenografia fatta di puttini e maschere, trofei di fiori e foglie che sembrano agitate da folate di vento. La ricerca della grandiosità, dello sfarzo e dell’abbondanza portano ad una grande ricchezza di decorazioni e così, aLeccenel capoluogo salentino, il barocco va scoperto ovunque. Nelle dimore, sulle cornici delle finestre, ed anche sugli stemmi che si rincorrono per tutto il centro storico.

Il patrimonio artistico ed architettonico di Lecce è immenso. Visitarla significa immergersi in un museo a cielo aperto, dove il comune denominatore è la pietra leccese. Descrivere tutti i monumenti che la caratterizzano è impossibile, ma non si può ignorare la citazione di alcune testimonianze di rilievo internazionale come la Basilica di Santa Croce, la cui costruzione iniziò nel 1353 ma fu completata solo nel 1699. Nella parte vecchia della città di Lecce, invece, è da visitare il Duomo, che con vescovado, campanile e seminario, si affaccia nella centrale e suggestiva Piazza Duomo. Da non perdere anche il Castello, riedificato per ordine di Carlo V su progetto di Gian Giacomo dell’Acaya.

Detto questo, non si può fare a meno di confermare, come alcuni sostengono, che “Lecce è la più bella città del Meridione”. Forse, però,  per confermare la bellezza, l’incanto e il senso del fascino e della magia che emana la città salentina, si deve tornare ai poeti stranieri come al francese Paul Bourget che visitando Lecce, vide nel barocco “fantasia lieve, folle eleganza e grazia felice”.
 

"Articolo scritto da Maria Milano"

Ospite

Provincia/Paese

Lecce, Lecce

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