Si chiama lo sperone d’Italia. Eccola l’ennesima meraviglia dell’incantevole terra pugliese, dove le sorprese non mancano.
È il cosiddetto promontorio del Gargano, che domina a nord il territorio dell’ antica Apulia, così come il falco sorvola gli immensi boschi e le grandi foreste. In questo splendore l’ingegno e la mano dell’uomo non ha prodotto gravi scompensi; anzi ha avuto l’intuizione di creare un vero e proprio Parco per tutelare, salvaguardare e valorizzare la terra.
Il Parco Nazionale del Gargano nasce per proteggere l’unicità dei territori, dove alture frastagliate si incontrano con il mare cristallino, dove il clamore delle spiagge e delle mattinate assolate d’estate si unisce al richiamo quieto e tranquillo della montagna e del verde sconfinato.
Ai più sembra essere conosciuto come luogo di villeggiatura o, per chi crede, come luogo della predicazione di Padre Pio. Invece, il Gargano è un luogo variegato di habitat differenti, un perfetto bazar naturalistico. Il motivo di tale varietà risale alla conformazione morfologica e alla storia del Gargano. Quando centinaia di milioni di anni fa, tra lagune e terra ferma, cominciarono ad emergere gli Appennini, questa porzione di Puglia era solo un'isola, separata dal continente. Più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terra ferma, come se chiedesse ospitalità ad una terra già famosa. L'origine "isolana" della zona ha segnato l'evoluzione ambientale dell'area con il suo cuore verde, il mosaico deilaghi costieri di Lesina e Varano e le preziose Isole Tremiti.
L'autentico puzzle di ambienti diversi, ma al tempo stesso armoniosi, trova il suo apice nei 1.065 metri del Monte Calvo, vetta più alta del territorio garganico. Il Gargano porta con sé, nell'immaginario di milioni di italiani, nomi evocativi di atmosfere vacanziere, case bianche e natura incontaminata, paesi turistici come Peschici, Vieste, Rodi Garganico, realtà antropiche come Monte Sant’Angelo, dove la storia dell’uomo si fonde con il culto religioso più vivo e pulsante. Vero e proprio guardiano naturale di un tale splendore è la Foresta Umbra, che fascia il promontorio con faggi e pini, costituendo il cuore del Parco Nazionale del Gargano, con una vegetazione rigogliosa, forse la più ricca dell'Italia meridionale e una fauna altrettanto sorprendente.
Per gli appassionati di geologia e di petrografia interessante è la conformazione delle rocce in prevalenza sedimentarie, calcari e dolomie, risalenti al Cretacico e al Giurassico, per lo più stratificate e interessate dal fenomeno di dissoluzione carsica. Tra le innumerevolimanifestazioni del carsismo ci sono le oltre 4000 doline, conche chiuse prodotte dal crollo della volta di grotte sotterranee e dall'azione d'erosione delle acque che comunicano con la falda idrica sottostante.
Articolo scritto da "Martino Rizzo".
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Provincia/Paese
San Giovanni Rotondo, Foggia
Il posizionamento della mappa potrebbe non essere esatta
Parco Nazionale del Gargano
Si chiama lo sperone d’Italia. Eccola l’ennesima meraviglia dell’incantevole terra pugliese, dove le sorprese non mancano.
È il cosiddetto promontorio del Gargano, che domina a nord il territorio dell’ antica Apulia, così come il falco sorvola gli immensi boschi e le grandi foreste. In questo splendore l’ingegno e la mano dell’uomo non ha prodotto gravi scompensi; anzi ha avuto l’intuizione di creare un vero e proprio Parco per tutelare, salvaguardare e valorizzare la terra.
Il Parco Nazionale del Gargano nasce per proteggere l’unicità dei territori, dove alture frastagliate si incontrano con il mare cristallino, dove il clamore delle spiagge e delle mattinate assolate d’estate si unisce al richiamo quieto e tranquillo della montagna e del verde sconfinato.
Ai più sembra essere conosciuto come luogo di villeggiatura o, per chi crede, come luogo della predicazione di Padre Pio. Invece, il Gargano è un luogo variegato di habitat differenti, un perfetto bazar naturalistico. Il motivo di tale varietà risale alla conformazione morfologica e alla storia del Gargano. Quando centinaia di milioni di anni fa, tra lagune e terra ferma, cominciarono ad emergere gli Appennini, questa porzione di Puglia era solo un'isola, separata dal continente. Più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terra ferma, come se chiedesse ospitalità ad una terra già famosa. L'origine "isolana" della zona ha segnato l'evoluzione ambientale dell'area con il suo cuore verde, il mosaico deilaghi costieri di Lesina e Varano e le preziose Isole Tremiti.
L'autentico puzzle di ambienti diversi, ma al tempo stesso armoniosi, trova il suo apice nei 1.065 metri del Monte Calvo, vetta più alta del territorio garganico. Il Gargano porta con sé, nell'immaginario di milioni di italiani, nomi evocativi di atmosfere vacanziere, case bianche e natura incontaminata, paesi turistici come Peschici, Vieste, Rodi Garganico, realtà antropiche come Monte Sant’Angelo, dove la storia dell’uomo si fonde con il culto religioso più vivo e pulsante. Vero e proprio guardiano naturale di un tale splendore è la Foresta Umbra, che fascia il promontorio con faggi e pini, costituendo il cuore del Parco Nazionale del Gargano, con una vegetazione rigogliosa, forse la più ricca dell'Italia meridionale e una fauna altrettanto sorprendente.
Per gli appassionati di geologia e di petrografia interessante è la conformazione delle rocce in prevalenza sedimentarie, calcari e dolomie, risalenti al Cretacico e al Giurassico, per lo più stratificate e interessate dal fenomeno di dissoluzione carsica. Tra le innumerevolimanifestazioni del carsismo ci sono le oltre 4000 doline, conche chiuse prodotte dal crollo della volta di grotte sotterranee e dall'azione d'erosione delle acque che comunicano con la falda idrica sottostante.
Articolo scritto da "Martino Rizzo".
Provincia/Paese